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Comunicato 01 2017

ASSOCIAZIONE PENDOLARI NOVESI

COMUNICATO Nº 01 / 2017

Novi Ligure, 25 Gennaio 2017

L’Associazione Pendolari Novesi, profondamente insoddisfatta delle scelte del nuovo contratto di servizio fra Ministero dei Trasporti e Trenitalia, e dalle sue conseguenze sui treni Intercity Genova - Torino (e viceversa), comunica di aver richiesto, per il tramite del Comune di Novi Ligure, un incontro sia a Trenitalia Divisione Regionale Piemonte, sia all’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte per il taglio dei quattro treni Intercity sulla linea Genova - Torino e viceversa (treni nº 502 - 512 - 515 - 521). Le lettere di richiesta di incontro sono partite all’inizio del corrente mese e siamo tutt’ora in attesa di risposta.

Nel frattempo, dopo che Trenitalia e Ministero dei Trasporti hanno firmato il Contratto di Servizio per il trasporto nazionale a lunga percorrenza, quello che appunto riguarda i treni Intercity, e dopo aver osservato sul sito internet di Trenitalia la presentazione del nuovo CdS nazionale, ci sentiamo di fare qualche osservazione alla luce della presentazione stessa, dal momento che il CdS vero e proprio non è ancora stato pubblicato.

Si parla delle 2 coppie eliminate di treni Intercity: nella presentazione è scritto testualmente:

"Mantenimento di 2 coppie su 4 di collegamenti Intercity Giorno sulla relazione Torino - Genova (le altre 2 coppie venivano utilizzate da 40 viaggiatori medi/giorno a treno)"

Questo nell'ambito di un CdS che parla di aumento dell'offerta degli Intercity / giorno del 12%, il che vuol dire che qualcuno ha beneficiato, visto che qualcun altro è stato penalizzato.

Sul sito del Ministero dei Trasporti le dichiarazioni del Ministro Delrio:

"Sono particolarmente felice del lavoro che è stato fatto perché erano due anni che il contratto veniva prorogato e rischiavamo un taglio drammatico del 40% dell'offerta di un servizio che ha una utilità pubblica seria, muove più di 12 milioni di passeggeri.

Attraverso un contratto di lunga scadenza sul servizio Intercity andiamo a dare certezza ad un servizio pubblico riservato a fasce più deboli della popolazione, che serve luoghi e territori più lontani e che presentava una situazione di forte criticità. Questo servizio era un po’ un 'figlio di nessuno': oggi cerchiamo di dargli un’identità, prima di tutto perché è un servizio pubblico e deve essere fatto in modo dignitoso e con grande rispetto.

In questo contratto di servizio ci saranno inclusi, a carico del servizio pubblico, 10 intercity che altrimenti sarebbero finiti “a mercato” con tutte le logiche conseguenti."

Ovvero 10 treni Intercity che avevano un carico di utenza presumibilmente simile a quello degli Intercity tagliati sulla linea Genova - Torino?

Come Associazione Pendolari Novesi non possiamo dichiararci così soddisfatti quanto si sente soddisfatto il Ministro. A noi resta soltanto il nudo e crudo fatto che il taglio dei treni senza un’adeguata soluzione alternativa ci penalizza.

Una considerazione che vale per gli Intercity e vale - a nostro avviso - anche per i regionali, dal momento che a sostenere l'equilibrio economico c'è un rapporto tra ricavi da tariffa e corrispettivo pubblico, è che il ragionamento "treno per treno" rischia di portare fuori strada e portare a scelte sbagliate.

L'equilibrio economico si dovrebbe misurare sulla rete, non sui singoli treni, anche perché esiste il legittimo dubbio che treni Intercity come i Milano - Spezia, ad esempio d'estate ma non solo, siano più che redditizi, quindi vuol dire che questi Intercity "sostengono" anche altri Intercity meno redditizi tra cui allora, anche quelli indicati da Trenitalia con “basso fattore di carico” ma di valore sociale come gli IC Genova - Torino “tagliati”.

D'altronde è lo stesso Ministro dei Trasporti a parlare di valore sociale... e allora? Come si concilia il ragionamento con quello invece ragioneristico che si trova all’interno della presentazione del CdS? Forse che il valore sociale è riconosciuto ad alcune aree del paese e non ad altre? Ad esempio: al sociale ci pensino le regioni Liguria e Piemonte, regioni che pagano puntualmente e a cui Trenitalia non ci sembra faccia sconti per il servizio regionale, mentre altre regioni vengono beneficiate e possono permettersi di non pagare il servizio?

Restiamo in attesa di conoscere se e quando saremo convocati da Trenitalia o dalla Regione Piemonte per poter discutere e portare avanti le nostre istanze.

Il Presidente:

Andrea E. Pernigotti