Gli "omissis" della Regione Liguria

COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio di Stato ha dato ragione a pendolari e cittadini: i dati del contratto di servizio ferroviario non possono essere “secretati” e sottoposti ad “OMISSIS”. Ma rimangono gli "OMISSIS" della Regione Liguria sulle sue proprie responsabilità.

L´Assessore Berrino durante il Consiglio del 19 gennaio, rispondendo all’interrogazione del Gruppo Sansa, ha confermato quanto evidente: al di là delle argomentazioni fumose, la realtà è che Regione Liguria  ha fatto un affidamento diretto a Trenitalia accettando che i dati economico-finanziari venissero posti (illegittimamente, come  sentenziato dal Consiglio di Stato il 4 gennaio u.s.) sotto "omissis", a salvaguardia della posizione di Trenitalia ma non dell’interesse pubblico.

Ma è proprio da questi dati che dipende in ultimo la verifica della quantità e della qualità del servizio offerto al cittadino, cittadino che non per nulla vorrebbe capire.

Se, come ammette finalmente Berrino in Consiglio, sì, «in quel tratto di costa fortunatissima è vero che si incassano milioni di euro grazie ai biglietti che solo i turisti pagano»  ma che Trenitalia ha diritto "solo" al 5,97% del capitale investito, e «tutti gli altri soldi sarebbero reinvestiti nel contratto di servizio della Liguria in termini di treni, di diminuzione dei prezzi o eventualmente di aumento dei chilometri», come è possibile che la Relazione Finanziaria Annuale di Trenitalia riporti i proventi del “prodotto leisure 5 Terre” tra le prime voci alla base dell’incremento dei ricavi da tariffa per l´anno 2018?

Come è possibile che con i milioni che si sarebbero dovuti avere a disposizione, proprio per il 2018, stando alle stesse dichiarazioni di Berrino, si sia ottenuto SOLO  «una sorta (SIC) di aumento dei chilometri previsti a seguito di alcune esigenze che erano sorte»? Che ne è stato delle richieste più e più volte avanzate dai comitati?

Grazie alla pronuncia del Consiglio di Stato i cittadini potranno finalmente conoscere gli allegati contenenti i dati economici (quelli più importanti) e i dati dei ricavi derivanti dalla tariffa maggiorata delle Cinque Terre. 

E finalmente, a quanto si apprende da Berrino, li conoscerà anche la Regione: essa, infatti, ad oggi non sarebbe in possesso dei dati relativi ai ricavi da tariffa 39 / Cinque Terre perché «rientrano nel bilancio, cioè non ci dicono quanto». Eppure il C.d.S. prevede che Trenitalia trasmetta annualmente i dati relativi ai proventi in forma di database con "le somme incassate dalla vendita dei biglietti, con dettaglio mensile, distintamente per ogni tariffa e titolo di viaggio, estraibili dai sistemi aziendali"!

Quindi l’Assessore Berrino in tanti anni non si è mai fatto venire la curiosità di verificare i dati dei ricavi - desunti da informazioni parziali e diffusi dai media, anche quando era palese una sottostima degli stessi da parte degli uffici?

E quanti altri aspetti del Contratto di Servizio non sono stati verificati?

 - Cosa giustifica il costo treno*km che risulta essere ampiamente superiore a qualsiasi altra regione italiana?

 - Come è possibile che il Contratto di Servizio non preveda l’aumento di nemmeno 1 km in più da qui fino al 2032 nonostante le necessità più volte ribadite da comitati e territori?

 - Davvero è stata verificata la necessità del rincaro dei biglietti, il cui aumento del 7% previsto per il 2021 per ora è solo rinviato a giugno, e momentaneamente coperto con l’utilizzo delle penali, visto l’obbligo contrattuale di preservare il Piano Economico Finanziario?

I pendolari e i cittadini  si attendono delle risposte a queste domande. Ora più urgenti che mai, e la Regione non può nascondersi anche questa volta dietro a degli “omissis”.

                                                                                                                                    28 gennaio 2021